Publisher's Synopsis
Perché un libro sui nomadi Qashqai?
Ho cercato di raccontare con parole e immagini la storia del popolo Qashqai che da sempre mi ha suscitato una grande curiosità. Ho cercato di avvicinarmi per il tempo che mi era concesso ad una realtà che nei precedenti viaggi in Iran mi faceva battere il cuore quando Amir, guida e amico, mi indicava donne dai vestiti colorati e uomini con le greggi che sostavano o camminavano all'orizzonte: "guarda sono i nomadi Qashqai" e dal finestrino della macchina li seguivo fino a quando scomparivano alla mia vista cercando di cogliere l'immagine nella sua totalità e pensavo ad un possibile viaggio che mi avrebbe portato ad incontrarli.
Ho mangiato con loro e dormito nelle loro tende svegliandomi all'alba per vedere con il sorgere del sole gli uomini e le greggi che si allontanavano. Ho cercato di carpire tutte le immagini che la quotidianità mi portava, il silenzio che ci avvolgeva e i rumori di una vita che deve tener conto del tempo, del cammino, delle montagne, delle pianure, dei corsi d'acqua.
Ho osservato le donne Qashqai nei loro vestiti colorati, con gli occhi fieri stanchi assonnati, gli sguardi pensosi, i gesti lenti e capaci dovuti ad esperienze che hanno radici nel passato, i sorrisi accoglienti perché le parole, le loro e le mie, costituivano solo un ostacolo.
Ho ascoltato Amiri parlare dell'importanza della natura e del suo rispetto, mi ha mostrato gli alberi piantati dai suoi antenati, le arnie con le api per la produzione del miele, mi ha portato a vedere un terreno con sassi che delimitavano la scuola della sua infanzia. Mi ha raccontato storie di un mondo passato, di Inglesi, Tedeschi e Russi, di quando con i cavalli si spostavano nella transumanza. Un mondo che non c'è più e che continua a cambiare portando nuove differenti difficoltà per la sua gente e per gli animali.
Continuando il viaggio verso il nord per raggiungere la città iraniana di Tabriz, passando vicino alla frontiera con l'Iraq la Turchia l'Armenia e l'Azerbaijan, ho pensato a loro, alle greggi e ai cani, con preoccupazione nelle giornate dove un cielo inclemente rovesciava temporali potenti e sempre a loro nel passaggio tra i valichi di montagna con la neve caduta da poco.
Un libro quindi per parlare dei Qashqai, per fissare con le parole le emozioni che ho vissuto e raccontare tradizioni e cultura di un popolo che affiora tra le pieghe del tempo. Ho cercato di fare del mio meglio.