Publisher's Synopsis
Da questi brani, riportati per esteso o a volte riassunti, emerge una considerazione del mondo da parte del popolo giapponese come un insieme unico ed organico, in cui tutti gli elementi convivono armoniosamente fra loro: esseri umani, animali, rocce e piante, montagne, sole e luna, brezze e tempeste, edifici, oggetti della quotidianità. Senza scale di valori, tutti con la stessa dignità. In tempi in cui la natura viene sempre più sottomessa all'uomo con risultati, ormai si è capito, catastrofici, sembra un insegnamento prezioso.
Emerge un mondo, lontanissimo dal nostro occidentale, di gusti, comportamenti, credenze, nei quali ha grande rilevanza il sentimento religioso, derivato dal buddismo e dal confucianesimo, religioni che al Giappone arrivarono dalla Cina. In particolare il confucianesimo dà forte enfasi ai legami familiari e all'armonia sociale. Dal 1868 viene poi proclamato religione ufficiale lo shintoismo. Proprio questa ricchezza religiosa rende spesso per noi difficoltosa una comprensione approfondita della mentalità giapponese.
Nel Tsuré Zuré Guça o Varietà dei momenti di noia, il bonzo Kenkô (1283 - 1350) scrive:
Non c'è maggior piacere che quello di essere soli, alla luce d'una lampada, con un libro aperto, in compagnia di uomini del mondo invisibile