Publisher's Synopsis
Che cos'è una predella? E l'iconostasi? E l'imprimitura? Che cos'è, o che cos'era, il South Kensington? Chi era Lermolieff o l'Anonimo Morelliano? E Cavalcaselle, o Berenson (Carneadi....). Dove stanno la Bella Giardiniera e la Madonna della melagrana? Che cos'è la Pala d'Oro o la Camera degli Sposi? il Codice Atlantico o l'Escorial? (Mi confondo sempre - diceva uno - tra Escorial e Ermitage....). Che significa Montecassino? Che mai è la Glittica? E che vuol dire la Scuola del Santo - il Santo, puramente e semplicemente -? Dove si possono trovare notizie sugli avorî medioevali o su i pittori dell'Ottocento? Come si guarisce un quadro malato? E come è mai possibile trasportare una pittura da una tela su un'altra tela? E l'Assunta di Tiziano potrebbe essere venduta al Comune di Venezia? E il bel ritratto della bisnonna, dipinto dal Piccio, potrebbe essere mandato all'estero? Sono, come si vede, interrogativi di ogni genere - anche di un campo estraneo, ma affine alla storia dell'arte - ai quali non tutti possono affermare, con la mano sulla coscienza, di saper rispondere. Eppure si tratta dell'abbiccì. Comunque, accadesse pur di riuscirvi, ci si potrebbe sempre imbattere in altri interrogativi dinanzi ai quali, fossero anche di classe un poco più elevata, nessuna persona che aspirasse ad essere considerata di qualche cultura nella vita sociale, potrebbe restare, senza disdoro, a bocca aperta. D'altra parte, se tutti lamentiamo che il così detto gran pubblico si accosti poco alle arti figurative e che una immensa fonte di godimenti spirituali gli resti preclusa perché non sa capire sentire e gustare una pittura o una scultura mentre può, invece, d'acchito, capire sentire e gustare, ad esempio, la musica, bisogna pure che a quel gran pubblico siano forniti sommari dati fondamentali che permettano di orientarsi nel regno dell'arte, considerato nello spazio e nel tempo, e sui quali potrà poi svolgersi con successo lo studio critico-estetico nel senso più moderno. Ma è bene intendersi: non si vuol gabellare questo libro quale una speciale Enciclopedia; non conterrà indicazioni ed elenchi completi nei domini sconfinati dell'arte italiana; non sarà il toccasana per ogni dubbio delle conoscenze in fieri; e talora provocherà forse il dispetto per il fatto di restar muto ad una richiesta; insomma potrà, da qualche facile censore, essere ripreso meno per il suo contenuto e più per le sue necessarie esclusioni; ma si sappia che quelle esclusioni furono meditate e volute, né si dimentichi ch'esso non vuol parere più di quanto sia, promettere più di quanto mantenga, e mira soltanto a dare i primi rudimenti, a fornire, diciamo, i primi ferri del mestiere. Se nondimeno questo Mentore, che condurrà per mano chi si accinge a seguire le vie di tali studi, sino a che potrà percorrere il cammino da solo e penetrare profondamente nella vita dell'arte, sia per riuscire di qualche utilità, chi lo stese avrà della sua umile, ma non lieve, fatica - perchè fatica non lieve è il sintetizzare e il graduare i valori - la più ambita ricompensa. Non potesse averla, gli resterà sempre la persuasione di aver tentato un'opera buona.