Publisher's Synopsis
Il problema del male è per molti il più grande tormento della fede e uno scandalo per la ragione. Di fronte alla marea montante del dolore innocente che ci circonda da ogni lato, la domanda tende a sorgere quasi spontanea: come si concilia questo con l'esistenza di un Dio buono e onnipotente?
Il presente libro svela come tale interrogativo, che apre la strada ad alcuni dei più diffusi argomenti contro l'esistenza di Dio, poggi su un fraintendimento fondamentale. Senza accorgercene, abbiamo infatti intrappolato Dio nell'immagine di un agente morale cosmico, un super-essere di cui vogliamo giudicare le azioni con il nostro metro umano. Ed è proprio questa la gabbia concettuale che sembra rendere cogenti gli argomenti ateologici fondati sul problema del male.
Attingendo alla profonda saggezza del teismo classico (il cui campione è stato Tommaso d'Aquino), l'autore ci guida in un radicale ripensamento della divinità. Dio non è un ente tra gli altri, ma la fonte stessa di ogni realtà; la sua bontà non è una qualità morale, ma la sua stessa, infinita pienezza d'essere. Non ha quindi senso porre interrogativi di carattere morale in relazione a Dio. Questo percorso non vuole negare la realtà della sofferenza, ma liberare il pensiero da un falso dilemma e aprire la strada a una fede più matura e a una speranza più solida.