Publisher's Synopsis
"Il 9 novembre 1971 mi laureai in Scienze Politiche (indirizzo sociologico) all'Università Statale di Milano con una tesi dal titolo: Linee per una storia dei rapporti tra antiurbanesimo e analisi sociologica. Ho sintetizzato quel titolo, dal sapore troppo accademico, in una locuzione ben più incisiva: Contro la città moderna. Di questo infatti si tratta. Nelle oltre 300 pagine che produssi con la vecchia macchina da scrivere di nonno Cesare cercai infatti di analizzare i contributi dei più importanti pensatori che dal XIX secolo in avanti si scagliarono contro i mostri di cemento e acciaio che avanzano sottraendo porzioni sempre più ampie di territorio a ogni altra specie vivente. La storia di questi due ultimi secoli ci ha mostrato come quei contributi siano rimasti inascoltati. Ognuno vede i difetti e i problemi che contraddistinguono le metropoli (o, come le chiama Spengler, le cosmopoli). Ma, ciononostante, la marcia del progresso, lungi dall'arrestarsi, sta continuando a distruggere porzioni sempre più ampie di biosfera. Di qui l'estrema attualità di questo saggio, che anche all'epoca fu apprezzato dalla commissione giudicatrice, la quale gli attribuì il massimo dei voti e la lode."