Publisher's Synopsis
Questi scritti appartengono a una raccolta chiamata "Riflessione settimanale". Questo progetto è stato realizzato tra aprile 2020 e aprile 2021. Nel 2023 ho aggiunto alcune riflessioni mensili. Originariamente le immagini e i disegni sono di Rafael Edwards, tutti i testi sono di mia proprietà e tutte le traduzioni in inglese sono di Trudi Richards.A febbraio 2020 siamo andati con Mary, la mia compagna, in Francia per un paio di settimane. Pochi giorni dopo il ritorno a Portland ci siamo trovati in una situazione che non avevamo mai sperimentato prima e di cui nessuno in vita ricordava molto. L'ultima forte pandemia si era verificata in Cile negli anni 1957-1958 e curiosamente, io, che sono nato in Cile, ne avevo pochi ricordi poiché avevo solo 6 anni e ricordo vagamente che il nome era "Influencia". Nemmeno il nome era corretto nella mia memoria. La pandemia di "influenza" o influenza ha devastato il Cile e in precedenza la pandemia all'inizio del XX secolo ha devastato il mondo in quel periodo. A causa di quelle cose che nessuno capisce bene, il ricordo di tutta quella tragedia, così come di altre tragedie precedenti, era praticamente svanito nel XXI secolo e abbiamo vissuto questa pandemia come qualcosa di nuovo, diverso, difficile e faticoso psicologicamente parlando. La mancanza di contatto fisico con altri esseri umani è stata senza dubbio una delle sfide più grandi e sebbene il contatto virtuale appaia come una grande possibilità, non potrebbe mai sostituire il contatto di persona. In questa atmosfera sociale rarefatta, senza un inizio o una fine apparenti, abbiamo vissuto per più di due anni. In questo ambiente senza precedenti, sono nate e cresciute tutte queste cosiddette riflessioni. Non siamo mai tornati alla desiderata "normalità" che molti desideravano e dopo quasi quattro anni, siamo ancora in una situazione precaria e instabile. Internamente ed esternamente. Credo che sia una situazione planetaria quella che stiamo vivendo e a causa di questi imprevisti eventi del destino, questa pandemia ha avuto il privilegio (o la maledizione) di colpire ogni singolo abitante di questo pianeta. Se prima c'erano dubbi sulla situazione globale in cui ci trovavamo, la pandemia ha chiarito tali dubbi e l'idea e il sentimento che siamo "un'unica" umanità sta iniziando a prendere forma.